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lunedì 3 marzo 2008

“ Il Dono” (*) (di Daniela PROTTI)

La bimba aprì gli occhi; la stanza era ancora buia, ma qualche filo di luce, filtrava dalle fessure tra le persiane. Si raggomitolò tra le coperte, per godersi il tepore del suo nido; sbirciò la sorella, che dormiva ancora profondamente. Era la fine di ottobre, e la stanza era gelida; con le dita si sfregò la punta del nasino per scaldarlo un pò. Tra poco, la mamma l’avrebbe chiamata, per fare colazione e andare a scuola; il suo primo anno di scuola; e ci andava già da…27 giorni! Tra poco, avrebbe fatto un salto giù dal letto e si sarebbe vestita alla velocità del lampo, per non dare tempo al freddo di assalirla.

La casa era enorme, ma priva di riscaldamento; la grande stufa a carbone scaldava a malapena la cucina, ma nelle camere da letto, e la loro era la più lontana, il gelo la faceva da padrone. La cosa peggiore era lavarsi, in quel piccolo bagno costruito da papà, con le piastrelle bianche e i sanitari lucidi…e gelidi! E l’inverno era così lungo…

Quel giorno, però era diverso. Quello era il SUO giorno, il suo compleanno; sapeva che erano poveri; non si aspettava regali, no, ma il suo cuore di bambina non poteva fare a meno di quella piccola speranza; di ricevere qualche cosa che fosse tutto suo, e non qualcosa messo da parte dalla sorella più grande. Perché tutti i vestitini che aveva, pochi a dire il vero, arrivavano a lei dopo parecchi passaggi di proprietà; dopo tanti lavaggi, dopo tanti rammendi. Pazienza. Giocattoli non ne aveva mai avuti, ma non ne sentiva la mancanza; nella casa accanto , abitava il suo inseparabile compagno di giochi, che essendo l’unico rampollo di una famiglia numerosa, poteva disporre di interi plotoni di soldatini, file interminabili di macchinine, montagne di mattoncini di LEGO.

Si vedevano sui rispettivi balconi, e ad un segnale convenuto tra loro, si incontravano sul pianerottolo comune, per inventarsi giochi sempre nuovi….magari quel pomeriggio avrebbero potuto giocare ai vescovi, se fosse uscito un po’ di sole….

Sentì la voce della mamma che la chiamava; chiamava sempre prima lei, perché sapeva bene che era la prima a svegliarsi. Chiamando a sua volta la sorella, schizzò fuori dal letto. Era da sempre una bambina allegra e rumorosa; difficilmente imbronciata e mai triste; in un lampo fu in cucina, ad abbracciare la sua mamma, che adorava, e che le tirò le orecchie per 6 volte!

- Oggi compi sei anni, vecchiona!

Sul tavolo di fòrmica, la sua tazza di latte fumava; e la bimba, già dimenticati i gravi pensieri, vi tuffò dentro una manciata di pezzi di pane. Aveva sempre fame, e l’unica cosa che non mancava mai in casa, era il pane. Finita la colazione, prese la cartella e vi infilò dentro il mezzo panino avanzato; lo avrebbe mangiato nell’intervallo, a scuola.

- - E quello cos’è? - sua sorella indicava un pacchetto sulla credenza; un grosso

pacco, avvolto nella carta azzurra del droghiere.

- - E’il regalo per tua sorella.

La piccola alzò gli occhi incredula. Un regalo! Un vero regalo impacchettato! Tutto per lei!

Incapace di muoversi, restò lì a fissare ora il pacco, ora la mamma, finchè sua sorella sbottò:

- Allora, deciditi ad aprirlo, che facciamo tardi a scuola!

Le tremavano le mani: piano piano staccò il nastro adesivo, per non rompere la carta, e finalmente…

Tra le sue mani, uno stupendo libro, rilegato, con la copertina lucida…

Il titolo scritto a grandi lettere, in rilievo….DORILENA.


(*) "l dono" è un racconto autobiografico: la bambina che riceve il regalo è l'autrice stessa, che racconta l'emozione provata la mattina del 27 Ottobre 1962, giorno del suo 6° compleanno. Gli altri personaggi sono personaggi reali che fanno parte o hanno fatto parte della sua vita. (N.d.R)



(data di prima pubblicazione sul Cassetto dei sogni: 26 agosto 2006)


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1 commenti:

Anonimo ha detto...

Well written article.