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lunedì 24 novembre 2008

Daniela Musini come Cristoforo Colombo

La ormai celeberrima Daniela Musini (non dobbiamo più spendere nemmeno una parola su di lei) ieri 23 novembre è "sbarcata" (o meglio, visto che siamo nel XXI secolo, è atterrata) a Cuba per emulare il connazionale Cristoforo Colombo.
Infatti la bellissima e simpaticissima, nonchè bravissima, attrice/scrittrice/regista/insegnante e chi più ne ha più ne metta, si è recata in quel di Cuba per inaugurare, su invito di Sua Eccellenza Dottor Domenico Vecchioni, Ambasciatore Italiano a Cuba, con la sua conferenza/recital Muse ispiratrici e Divine creature di Gabriele d'Annunzio la Settimana della Lingua e della Cultura Italiana.
Da tener presente che Daniela Musini sarà l'unica studiosa dannunziana italiana: tutti gli altri illustri relatori sono, infatti, professori dell'Università dell'Havana.
Siamo sicuri che la Musini, novella Colombo, conquisterà nuovamente l'America, portandole stavolta prepotentemente ma pacificamente l'Italica cultura, mentre il suo predecessore aveva portato la cultura e la mentalità Iberiche (non senza dannose conseguenze per le popolazioni indigene).
Domani alle 10:00 ora di Cuba (in Italia sarano le 16:00) saremo tutti con il pensiero rivolto a questa nostra grande connazionale e per alcuni di noi corregionale e concittadina, che sta veramente portando il nome di Pescara, di Abruzzo e di Italia nei più lontani angoli del mondo.
E sapendo (ce lo ha confidato un uccellino) che ben più ambiziosi progetti sono in cantiere da parte sua, il destino della nostra cultura sugli scenari mondiali sarà sempre più roseo.
Auguri Daniela, e arrivederci presto! o per dirla alla spagnola,
İSuerte Daniela, y
Hasta Luego!
(articolo di giornale in foto estratto da "Il Messaggero" del 24/11/2008, cronaca di Pescara - foto e locandina " XI SEMANA" estratte da http://cubanite.blog.dada.net/)

martedì 4 novembre 2008

4 novembre 1918 - Orgoglio Italiano




Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12


La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 Maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi è vinta.

La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso Ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuna divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatre divisioni austroungariche, è finita.

La fulminea e arditissima avanzata del XXIX corpo d'armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. Dal Brenta al Torre l'irresistibile slancio della XII, dell'VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente.

Nella pianura, S.A.R. il Duca d'Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute.

L'Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza dei primi giorni e nell'inseguimento ha perdute quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecento mila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinque mila cannoni.

I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli, che avevano disceso con orgogliosa sicurezza.

Armando Diaz
Diaz








(Il testo è tratto dal sito dell'Esercito Italiano)