Powered By Blogger

venerdì 28 marzo 2008

Elemosina (di Fabrizio Cassinelli)

La vedo tutte le mattine andando al lavoro. Davanti all’ingresso dell’ASL. Lì, sul lato sinistro dell’ingresso. Inginocchiata in una posa che metterebbe in difficoltà ognuno di noi.
Non è italiana, ma le poche parole che pronuncia nella lingua di Dante, imparate a memoria, le ripete fin troppo bene, con una cantilena estenuante.
“Ciao”; “Buona giornata”; “Auguri”.
“Grazie”.
Andrebbe premiata per la costanza.
Le rare volte in cui sorride mette in mostra un’opera degna di un odontotecnico specializzato in architettura e ingegneria.
Una bocca così si vede nella pubblicità del famoso dentifricio con Gardol, quando ti spunta un fiore in bocca e il bianco con cui hai appena dipinto la casa sembra grigio.
La cosa che più colpisce nel suo sorriso è che i canini superiori sono in oro. Spiccano in modo incredibile, forse non bello ma caratteristico.
Le ho dato qualche centesimo e abbiamo cominciato a salutarci. Un giorno mi ha detto il suo nome; ho dovuto farglielo ripetere almeno quattro volte e alla fine non l’ho capito comunque: impronunciabile, incomprensibile e intraducibile.
Una mattina le ho chiesto il motivo di quei denti così diversi e la sua risposta mi ha fatto pensare alle differenze culturali che ci sono tra le varie etnie. Una delle nostre donne non arriverebbe mai a tanto.
Sono un regalo. La ragazza si è fatta togliere i suoi denti per mettere quelli, solo per un vezzo.

Sono il regalo di una zia! Non una collanina o un anello, no! Due denti d’oro.
Pazzesco, direbbe il buon Chiambretti.


Data di prima pubblicazione sul sito Il Cassetto dei Sogni: 7 Giugno 2007

0 commenti: