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sabato 5 aprile 2008

Io e lui (di Daniela PROTTI)

Gigio. Ma chi è Gigio?
Se facessimo il gioco dell’associazione di idee, diremmo…un topo! E invece Gigio è un gatto: o meglio, fa finta di esserlo. Sono sempre stata convinta che fosse qualcuno travestito, o vittima di un incantesimo; la verità è che il suo modo di essere, non aveva niente di…gattesco.
Avete presente un bellissimo, elegante, maestoso felino…che non salta?
Ebbene, Gigio non sapeva saltare, e quando doveva arrampicarsi alla vertiginosa altezza della lavatrice… prendeva la rincorsa. Dapprima guardava e valutava, poi, piano piano retrocedeva elegantemente di 3-4 metri: si fermava un attimo per concentrarsi, poi partiva di gran carriera, il più delle volte, per stamparsi sulla parete laterale dell’ elettrodomestico.
Abitavo allora, in una piccola casa al pianterreno, molto vicino alla stazione; Gigio trascorreva molto tempo mollemente sdraiato sul davanzale a guardare i treni, che passavano a non più di 4 metri dalla finestra; questo faceva sì che alla sera, rientrando dal lavoro, mi succedeva sovente di trovarlo tutto nero di fuliggine; il che mi obbligava a prenderlo e tuffarlo nella vaschetta per il … bagnetto. Si dice che ai gatti non piaccia l’acqua; eppure lui giocava e si divertiva un mondo; quando avevo finito di strigliarlo a dovere, lo avvolgevo in un asciugamani e gli facevo la messa in piega. Il fon gli piaceva, e si crogiolava placidamente nel tepore che ne usciva.
Se questo non bastasse, a far insorgere qualche dubbio sulle origini feline di Gigio, possiamo aggiungere che aveva una qualità molto particolare: era un gatto cronometro, con la puntualità di un banchiere svizzero. Infatti, nel periodo in cui abbiamo condiviso lo stesso tetto, io non ho mai avuto bisogno di puntare la sveglia al mattino; quando era ora che mi alzassi per andare al lavoro, molto presto, Gigio arrivava sul letto, e dolcemente, mi dava dei buffetti sulla guancia per svegliarmi. Non era necessario controllare la sveglia: erano sempre le 5,55!

Come ogni gatto cittadino ed emancipato, lui la sera usciva; io anche, ma non frequentavamo… le stesse compagnie! Siccome ero l’ unica, di noi due, ad avere le chiavi di casa, Gigio stabilì di essere a casa alle 2 precise. Così, quando ero in casa, bussava per farsi aprire, e quando ero fuori, sapevo che lo avrei trovato lì, sul gradino, ad aspettarmi.
Anche per i suoi pasti, era decisamente indipendente: al mattino, faceva colazione con me… latte e biscotti; ma durante la giornata non aspettava certo che gli servissi il pranzo, no… apriva l’ armadietto dei croccantini e si serviva.
Certo, non è che tra noi siano state tutte rose; abbiamo avuto anche i nostri… litigi;
ad esempio, quale poltrona toccava a me e quale a lui; ma riuscivamo sempre a metterci d’accordo; infatti a lui toccava sempre… la mia.
Eh, si, un pochino prepotente lo era, Gigio; ma come vorrei, che fosse ancora qui con me!

Data di prima pubblicazione sul sito Il Cassetto dei Sogni: 21 Settembre 2006

1 commenti:

Deny ha detto...

Io non sono una Daniela famosa, come la nostra cara professoressa Musini.
Sono una Daniela qualsiasi, ma sono d'accordo con la signora: Claudio, sei davvero una persona speciale, e un amico, speciale.
Grazie, per tutto.