In una serva Italia dominata con metodi democratici, umanitari e caritatevoli da Signori Italici e Principi stranieri, un'incantevole donzella dominerà e sarà dominata dagli eventi.
Le sue sole colpe forse saranno quelle di aver voluto dare sfogo ai sensi della carne, ed essere appartenuta ad una Famiglia scomoda e “orrorosa”, quella dei Borgia.
Le sue sole colpe forse saranno quelle di aver voluto dare sfogo ai sensi della carne, ed essere appartenuta ad una Famiglia scomoda e “orrorosa”, quella dei Borgia.
Lei è Lucrezia, figlia del Papa (sic!) Alessandro VI, al secolo Rodrigo Borgia, e di Vannozza Catanei, e sorella dell'altrettanto famoso e sinistro Cesare, braccio armato della Santa Sede dell'epoca.
Una storia, iniziata il 18 aprile dell'Anno del Signore 1480 e terminata 39 anni dopo, il 24 giugno del 1519, intrisa di sfarzo, sesso e violenza, cose tutte praticate dai suoi familiari, in primis dal babbo famoso e potente, dai fratelli, e da lei stessa, anche se sembra che per Lucrezia non ci siano prove certe atte a giustificare l'epiteto di avvelenatrice con cui ce la consegnò la Storia.
In questo racconto su una donna affascinante, intelligente e scandalosa per il suo tempo, ma che oggi crediamo avrebbe serie difficoltà ad emergere dalla massa, visti i tempi e visto l'agguerrita concorrenza delle rappresentanti del suo stesso sesso, leggeremo delle sane passioni che aleggiavano nelle corti e soprattutto nelle alcove, delle usuali violenze che con garbo si scambiavano gli attori che calcavano il palcoscenico della Italica (ma non solo) storia del XV secolo, incontreremo personaggi illustri e famosi, quali Pietro Bembo, Torquato Tasso, Michelangelo Buonarroti, Nicolò Machiavelli, Pietro Aretino, Girolamo Savonarola, spieremo splendide cortigiane entrare e uscire con grazia e disinvoltura da letti non propri, a volte senza nemmeno far caso se in quei letti vi dorma il Signore o la Signora, assaggeremo succulenti manicaretti provenienti dalle varie contrade d'Italia e d'Europa, scopriremo a questo proposito che in quel periodo vivacissimo e frizzante usava mangiare per prima l'insalata (che per questo veniva detta incisame), per passare poi ai dolci e infine al companatico, tutti serviti in vasellame preziosissimo, e innaffiato da prestigiosi e raffinati vini “da bocca” briosi e “festevoli”, assisteremo a scontri epici, inganni machiavellici, ripensamenti e ravvedimenti dubitevoli.
In una parola, vivremo come in un film la vita di una donna stupenda, tra le più chiacchierate protagoniste della Storia.
E questo film ci viene proposto dalla sapiente regia e dalla avvincente sceneggiatura di Daniela Musini, altrettanto splendida donna ma dei giorni nostri, che a 5 secoli di distanza ci ripropone con maestria una storia da tutti sentita ma ai più sconosciuta nella sua intierezza e nelle sue recondite trame.
Daniela Musini tratteggia con vivacità e brio una storia che, studiata sui libri di scuola, all'uso italiano di studiare la Storia, annoierebbe e verrebbe dimenticata già al suono della campanella, mentre con il suo dire arguto e il suo spiare dal buco della serratura del tempo ce la rende interessante e accattivante.
In questo suo modo di raccontare allegramente qualcosa che potrebbe essere ostico ci fa pensare a un grande vecchio del giornalismo e della scrittura, Indro Montanelli, che scrisse una Storia d'Italia, e in particolare una Storia di Roma, da vero pedagogo, attento conoscitore di come catturare l'interesse di grandi e piccini, farli appassionare e invogliarli a leggerne sempre di più
Ecco, Montanelli ci fece conoscere in modo simpatico Roma, i suoi Re, i suoi Imperatori e i suoi Generali, e la Musini ci fa conoscere in maniera altrettanto egregia Alessandro VI, Papa/padre/padrone, e i suoi discoli figlioli.
Ecco come si racconta la Storia !!!!!
E la cosa non finisce qui.
Sempre per opera della mente e della penna (o del computer, visti i tempi) di questa simpaticissima e affascinante viaggiatrice del tempo presto ne leggeremo delle belle su un'altra Signora della Storia, quella che fu appellata la Puttana Imperiale (Giovenale, Satire): Messalina.
Restate in attesa, e preparatevi una bella poltrona comoda su cui “spalmarvi” per leggere queste chicche.
Una storia, iniziata il 18 aprile dell'Anno del Signore 1480 e terminata 39 anni dopo, il 24 giugno del 1519, intrisa di sfarzo, sesso e violenza, cose tutte praticate dai suoi familiari, in primis dal babbo famoso e potente, dai fratelli, e da lei stessa, anche se sembra che per Lucrezia non ci siano prove certe atte a giustificare l'epiteto di avvelenatrice con cui ce la consegnò la Storia.
In questo racconto su una donna affascinante, intelligente e scandalosa per il suo tempo, ma che oggi crediamo avrebbe serie difficoltà ad emergere dalla massa, visti i tempi e visto l'agguerrita concorrenza delle rappresentanti del suo stesso sesso, leggeremo delle sane passioni che aleggiavano nelle corti e soprattutto nelle alcove, delle usuali violenze che con garbo si scambiavano gli attori che calcavano il palcoscenico della Italica (ma non solo) storia del XV secolo, incontreremo personaggi illustri e famosi, quali Pietro Bembo, Torquato Tasso, Michelangelo Buonarroti, Nicolò Machiavelli, Pietro Aretino, Girolamo Savonarola, spieremo splendide cortigiane entrare e uscire con grazia e disinvoltura da letti non propri, a volte senza nemmeno far caso se in quei letti vi dorma il Signore o la Signora, assaggeremo succulenti manicaretti provenienti dalle varie contrade d'Italia e d'Europa, scopriremo a questo proposito che in quel periodo vivacissimo e frizzante usava mangiare per prima l'insalata (che per questo veniva detta incisame), per passare poi ai dolci e infine al companatico, tutti serviti in vasellame preziosissimo, e innaffiato da prestigiosi e raffinati vini “da bocca” briosi e “festevoli”, assisteremo a scontri epici, inganni machiavellici, ripensamenti e ravvedimenti dubitevoli.
In una parola, vivremo come in un film la vita di una donna stupenda, tra le più chiacchierate protagoniste della Storia.
E questo film ci viene proposto dalla sapiente regia e dalla avvincente sceneggiatura di Daniela Musini, altrettanto splendida donna ma dei giorni nostri, che a 5 secoli di distanza ci ripropone con maestria una storia da tutti sentita ma ai più sconosciuta nella sua intierezza e nelle sue recondite trame.
Daniela Musini tratteggia con vivacità e brio una storia che, studiata sui libri di scuola, all'uso italiano di studiare la Storia, annoierebbe e verrebbe dimenticata già al suono della campanella, mentre con il suo dire arguto e il suo spiare dal buco della serratura del tempo ce la rende interessante e accattivante.
In questo suo modo di raccontare allegramente qualcosa che potrebbe essere ostico ci fa pensare a un grande vecchio del giornalismo e della scrittura, Indro Montanelli, che scrisse una Storia d'Italia, e in particolare una Storia di Roma, da vero pedagogo, attento conoscitore di come catturare l'interesse di grandi e piccini, farli appassionare e invogliarli a leggerne sempre di più
Ecco, Montanelli ci fece conoscere in modo simpatico Roma, i suoi Re, i suoi Imperatori e i suoi Generali, e la Musini ci fa conoscere in maniera altrettanto egregia Alessandro VI, Papa/padre/padrone, e i suoi discoli figlioli.
Ecco come si racconta la Storia !!!!!
E la cosa non finisce qui.
Sempre per opera della mente e della penna (o del computer, visti i tempi) di questa simpaticissima e affascinante viaggiatrice del tempo presto ne leggeremo delle belle su un'altra Signora della Storia, quella che fu appellata la Puttana Imperiale (Giovenale, Satire): Messalina.
Restate in attesa, e preparatevi una bella poltrona comoda su cui “spalmarvi” per leggere queste chicche.
Daniela MUSINI: Lucrezia Borgia - Misteri, intrighi e delitti.
Editore: Stampa Alternativa Nuovi Equilibri
Collana: Fiabesca
Anno di pubblicazione: 2005