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mercoledì 11 giugno 2008

Gita al lago (di Daniela PROTTI)

Arriviamo a Stresa nel primo pomeriggio; il traffico è praticamente inesistente, e la giornata è splendida.
Parcheggiata l’auto a pochi metri dal lago, mi affaccio alla balaustra, per godermi lo spettacolo…
Migliaia di stelle dorate, luccicano sull’acqua, dove qualche placido gabbiano dondola dolcemente, appollaiato su una boa.
Al di là del maestoso cancello, ottenuti i nostri biglietti da una cassiera probabilmente seccata dal fatto di doversene rimanere intrappolata lì tutto il pomeriggio, imbocchiamo il viale, che salendo dolcemente, ci porterà nel cuore del parco.
La primavera qui, è un’ esplosione di colori; fiori di centinaia di specie diverse, mescolano il loro profumo a quello del sottobosco; una cascatella gorgoglia allegramente, saltellando sulle rocce, e a mio marito e a me, sembra per un attimo di essere sulle nostre montagne, nel posto che noi abbiamo sempre chiamato “casa”.
Risalendo pian piano la collina, ci fermiamo di tanto in tanto per guardare il lago Maggiore, che da qui ci offre un panorama idilliaco, e per fotografare i fiori; anche se la nostra macchina fotografica, non sembra essere all’altezza di ciò che le chiediamo.
Ci sono alberi altissimi, che attraggono la mia attenzione; ufficialmente: perché in realtà mi sono fermata a riprendere fiato… ahimè, i chili che ho messo quest’ inverno si fanno sentire… comunque leggiamo che si tratta di “Tulipiferi”; nome che ci è totalmente sconosciuto, ma che si presta facilmente ad eventuali giochi di parole, perché scopriamo che questo tipo di albero, viene usato per la costruzione di strumenti musicali.
Dopo un po’, ci troviamo davanti ad un cancelletto girevole, che attraversiamo; da qui in avanti, incontreremo gli animali.
I daini hanno ancora la “tenuta” invernale; il loro manto è ancora chiarissimo, ma a poco a poco tornerà ad essere del color marrone “estivo”. Ci fermiamo davanti ad una gabbia, all’ interno della quale, un orsetto lavatore cerca incessantemente una via d’uscita; deve essere terribile, per lui, essere relegato lì dentro…
Poco più avanti, vediamo un castoro, placidamente addormentato nella sua tana; e mentre lui dorme, i suoi dentini continuano meccanicamente a rosicchiare! E’ tenerissimo da vedere, e ci piacerebbe poterlo accarezzare….
Ovviamente, il signor Castoro ha una consorte, che mentre il marito dorme, fa tranquillamente colazione…
Le donne, si sa, sono più dinamiche!
Lungo il nostro cammino, abbiamo modo di “incontrare” anche qualche canguro, che non si degna di fare neanche un saltellino (antipatico, cosa gli costa?), e due o tre struzzi; sarà che non c’ è Will Coyote, ma anche loro si limitano a passeggiare pomposamente…
Arrivati alle serre, il profumo del lillà ci inebria; è delizioso….e invisibile! Ma i giardinieri, qui si sono sbizzarriti, e lo spettacolo delle aiuole è meraviglioso.
Dopo una “pausa gelato”, riprendiamo il nostro cammino; piano piano torniamo a scendere dalla collina verso il lago, il parcheggio, e la nostra macchina, che ci aspetta comoda e calda… sotto il sole…!


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