Le strade di Roma
Roma è il centro verso il quale confluiscono tutte le direttrici e in tutto l'impero ne assorbe complessivamente cinquantatremila miglia. "Tutti coloro che erano giunti fino a ROMA con veicoli, dovevano lasciarli fuori dei limiti della città e proseguire a piedi", intimava un editto imposto da Giulio Cesare e rispettato per quattro secoli dai suoi successori. "Nessuno", aveva detto Cesare, "era autorizzato a varcare dall'alba al tramonto le mura di Roma con carri, carrozze o cocchi di qualsiasi forma". Le strade attraversavano le porte di due cinte murarie: la cinta SERVIANA, costruita nel
La via TIBURTINA era una delle vie più importanti fra quelle che uscivano da Roma antica, ma non si trattava certo della più bella: il suo percorso era monotono come il paesaggio circostante e gli ingegneri che la costruirono non incontrarono particolari ostacoli naturali che avrebbero potuto offrir loro la possibilità di realizzare spettacolari opere architettoniche. La via servì da tratturo per la transumanza delle greggi che dall'altipiano del Fucino e di Sulmona scendevano nella campagna romana ogni inverno. In antico, con il nome di via Tiburtina, si intendeva convenzionalmente quella strada che, partendo dall'omonima porta posta nell'ambito delle mura aureliane, conduceva, lungo la valle dell'Aniene, fino a Tibur. Da Tivoli l'antica strada fu prolungata fino a Corfinio, in Abruzzo, con il nome di via Valerla, su un tracciato antichissimo attraverso Carsoli e Alba Fucens. Raggiunse poi il mare fino a Pescara, col nome di via Claudia Valeria. La strada Tiburtina è una delle primissime realizzate a Roma. Per illustrare con chiarezza quest'importante strada della Roma repubblicana ci possiamo servire delle TAVOLE ITINERARIE delle strade imperiali note col nome di TABULA PEUTINGERIANA. Le tavole riportano i tracciati delle strade consolari, distanze miliari, attraversamenti, ponti, luoghi notevoli, stazioni di sosta, tabernae, empori e quanto altro potesse essere utile al viaggiatore.
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