La vedo tutte le mattine andando al lavoro. Davanti all’ingresso dell’ASL. Lì, sul lato sinistro dell’ingresso. Inginocchiata in una posa che metterebbe in difficoltà ognuno di noi.
Non è italiana, ma le poche parole che pronuncia nella lingua di Dante, imparate a memoria, le ripete fin troppo bene, con una cantilena estenuante.
“Ciao”; “Buona giornata”; “Auguri”.
“Grazie”.
Andrebbe premiata per la costanza.
Le rare volte in cui sorride mette in mostra un’opera degna di un odontotecnico specializzato in architettura e ingegneria.
Una bocca così si vede nella pubblicità del famoso dentifricio con Gardol, quando ti spunta un fiore in bocca e il bianco con cui hai appena dipinto la casa sembra grigio.
La cosa che più colpisce nel suo sorriso è che i canini superiori sono in oro. Spiccano in modo incredibile, forse non bello ma caratteristico.
Le ho dato qualche centesimo e abbiamo cominciato a salutarci. Un giorno mi ha detto il suo nome; ho dovuto farglielo ripetere almeno quattro volte e alla fine non l’ho capito comunque: impronunciabile, incomprensibile e intraducibile.
Una mattina le ho chiesto il motivo di quei denti così diversi e la sua risposta mi ha fatto pensare alle differenze culturali che ci sono tra le varie etnie. Una delle nostre donne non arriverebbe mai a tanto.
Sono un regalo. La ragazza si è fatta togliere i suoi denti per mettere quelli, solo per un vezzo.
Sono il regalo di una zia! Non una collanina o un anello, no! Due denti d’oro.
Pazzesco, direbbe il buon Chiambretti.
venerdì 28 marzo 2008
Elemosina (di Fabrizio Cassinelli)
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Il Cassetto dei Sogni
alle ore
20:18
Data di prima pubblicazione sul sito Il Cassetto dei Sogni: 7 Giugno 2007
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